RELIGIONE IN GRECIA il 98% della
popolazione é greco-ortodossa e l’idea della separazione tra chiesa e stato
é per la maggior parte dei greci una cosa impensabile. In effetti, quando la
Grecia fu sotto l’occupazione turca e veneziana, fu la chiesa ortodossa, che
riuscì tramite la liturgia e la preghiera a tenere unita la lingua greca e
l’identità nazionale.
La religione è parte integrante della vita quotidiana e il prete (“pappas”)
è un personaggio molto importante della vita sociale.
I preti ortodossi oltre a celebrare i riti religiosi, possono anche sposarsi
ed avere figli.
In effetti, vi capiterà facilmente di vedere un prete ortodosso fare il
bagno nel mare e giocare con il proprio nipote o al bar a bere un caffé
discutendo con gli amici…insomma i preti ortodossi sono persone che
conducono una vita normale come tutti gli altri!!!
In Grecia ci sono pure 150 000 mussulmani che si trovano tutti concentrati
nella regione settentrionale di Tracia. Nelle isole del Mar Ionio e nelle
Cicladi c’é pure una minoranza di cattolici, la maggior parte dei quali
vivono nell’isola di Syros.
LE FESTE
RELIGIOSE servono spesso da pretesto per organizzare manifestazioni
che rompono il ritmo della vita quotidiana e danno libero sfogo alla gioia
popolare, al ritmo del sirtaki. Ogni città ha un Santo patrono, che viene
festeggiato con la Processione dell’Icona nella piazza centrale, al suono
della musica delle orchestre mentre tutti ballano e mangiano in un crescendo
di allegria e suggestione. Una delle feste più importanti è quella del
Ferragosto, il giorno della Madonna, festeggiato in tutta la Grecia e
vissuto in maniera particolare specie nelle isole di Tinos, Mykonos e Paros.
Da segnalare inoltre la Festa del vino, che si tiene da metà luglio
agli inizi di settembre in un parco nei pressi del monastero di Dafni (11 km
da Atene) e dove, pagando una somma simbolica, si possono assaggiare
molti vini greci stillati direttamente dalle botti.
FESTE RELIGIOSE NAZIONALI
1 gennaio: si festeggia l’inizio del nuovo anno.
6 gennaio: Epifania. Benedizione delle acque e immersione in acqua (mare,
fiume o lago) di una croce, la quale viene poi ripescata da alcuni
nuotatori. Questo rito si svolge in tutta la Grecia.
Carnevale: si festeggia sempre 8 giorni prima del primo lunedì di quaresima.
Il carnevale più famoso della Grecia si svolge a Patrasso con sfilate di
carri, cortei e gente in maschera.
25 marzo: si festeggia l’Indipendenza e si commemora l’annuncio dell’Angelo
Gabriele alla Vergine Maria.
Domenica delle palme: si festeggia una settimana prima di Pasqua.
Venerdì Santo: giorno d’astinenza, la morte di Cristo è vissuta quasi come
un lutto nazionale.
Domenica di Pasqua: si festeggia 40 giorni dopo il carnevale, quando c’è la
prima luna piena. La pasqua è la festa più importante dell’anno!
1 maggio: festa dei lavoratori.
Ascensione: si festeggia 40 giorni dopo la Pasqua.
Pentecoste: si festeggia 50 giorni dopo la Pasqua, sempre di lunedì.
15 agosto: assunzione della vergine Maria. Molto importante è la festa che
si svolge nell’isola di Tinos.
28 ottobre: si festeggia la fiera risposta “NO” all’ultimatum italiano del
1940.
6 dicembre: San Nicolao
25 dicembre: Santo Natale
26 dicembre: Santo Stefano
FESTE LOCALI DA NON PERDERE
6 gennaio: Benedizione delle acque al Pireo
8 gennaio: La festa delle donne che si festeggia a
Tracia
Il carnevale di Patrasso
25 marzo: La festa dell'indipendeza si celebra nel monastero di Aghia Lavra
La Pasqua greca, molto sentita in tutta la Grecia!
Il
festival di Atene nei mesi estivi
17 luglio: La festa di S. Marina che si celebra il a Kassos
Primo sabato dopo ferragosto La festa del vino a Cefalonia
11 agosto: La festa di S. Spiridon a Corfù
15 agosto: La festa dell'Assunzione di Tinos
23 agosto: La festa del paese a Naussa (Paros)
26 ottobre: La festa di S. Dimitris a Salonicco
28 ottobre: Parate, cortei e danze in tutta la Grecia
Maratona di
Atene
La
Pasqua Greca (Πασχα) e' la più grande festa religiosa della Chiesa
Greca Ortodossa, e molti sono i festeggiamenti e le tradizioni differenti da
luogo a luogo che riescono a unire diverse generazioni. Non sempre la data
combacia con quella della Pasqua Cattolica (circa una settimana dopo quella
Cattolica). Durante il Primo Sinodo Ecumenico a Nicea in Bitinia, nel 325
d.C. fu deciso di festeggiarla la prima domenica dopo il plenilunio
dell’equinozio di primavera.
A
Pasqua c'e' la tradizione di colorare e decorare le uova di rosso,
soprattutto: la spiegazione e' possibile trovarla in una leggenda. Maria
Maddalena era una delle donne che si era recata al sepolcro di Gesù, ma
avendolo trovato vuoto, corse alla casa nella quale si trovavano i
discepoli. Trafelata entrò ed annunciò la straordinaria notizia. Pietro la
guardò incredulo e disse: "Crederò a quello che dici solo se le uova che hai
nel paniere diventeranno rosse". E subito le uova si colorarono di un rosso
intenso.
Il colore rosso, quindi, per molti simboleggia il sangue di Cristo, per
altri e' espressione di gioia per la felice notizia della Resurrezione e
nello stesso tempo e' un mezzo per tenere lontano il male.
Sopra le uova, dopo essere state colorate, vengono disegnate con cera
sciolta, uccellini e varie altre figure Le ragazze mettono nelle uova anche
ali di carta colorata, e ci mettono la coda, il naso (fatto di pasta di
pane) come un passero e lo appendono al soffitto, ma non tutte le uova hanno
la stessa "grazia". Proprietà straordinarie ha soprattutto l'uovo della
Madonna, il primo uovo colorato e che viene messo nell’iconostasi della casa
(un angolo della casa in cui viene collocata un'icona sacra a scopo di
preghiera). Con l'uovo della Madonna, le donne benedicono i bambini.
A Sinopi vengono colorate tante uova quanti sono i componenti la famiglia,
più uno, che e', appunto, per la Madonna. La sera le mettono dentro una
scatoletta e le portano in Chiesa per farle benedire, affinchè possano
"ascoltare la Buona Parola". Le depongono sotto l'altare e le lasciano lì
fino alla Resurrezione. I gusci di queste uova vengono poi collocati vicino
alle radici degli alberi perchè i frutti attecchiscano.
Allo stesso scopo mira anche l'usanza dei paesi della Macedonia Occidentale,
dove l'uovo colorato per primo a mezzanotte del Giovedì Santo, viene sepolto
nella prima fossa del campo, esattamente dove l'aratro comincia il primo
solco.
A Sopoto' di Kalavrita, le uova che vengono deposte il Giovedi Santo,
vengono portate in Chiesa il giorno stesso e benedette. Vengono poi
sotterrate lo stesso giorno nella vigna affinche' non venga attaccata dallo
scarabeo o intaccata dalla grandine.
A Gourounaki Xasion, nel momento in cui finisce la liturgia e il sacerdote
legge il vangelo, gli abitanti escono e vanno ad uno ad uno a rompere il
loro uovo con il simandro di legno (uno strumento che viene ancora oggi
percosso dal sacerdote al posto delle campane) che e' appeso fuori dalla
chiesa.
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